Solenne Veglia Pasquale e amministrazione dei Sacramenti dell’iniziazione cristiana a dodici catecumeni – Albano, Basilica Cattedrale

30-03-2024

Un santo monaco inglese, morto nel 735, Beda il Venerabile, racconta così il momento che stiamo vivendo: «Il Signore, creatore e ordinatore dei tempi, risorgendo nell’ultima parte di questa notte, l’ha resa tutta festosa e splendente con la luce della sua risurrezione» (Omelie sui Vangeli, 2, 7). Oscurità e luce: ecco i due elementi di questa notte pasquale. Nel profondo dell’oscurità della notte, risalta, infatti, con forza inaudita una luce incipiente. Questa luce, che abbiamo portato nel buio della nostra Cattedrale, è come il primo gesto di libertà di un uomo prigioniero; questa luce è come l’imporsi della verità sulla menzogna; come un germe di vita nel cuore della morte. Ecco il mistero di questa notte: nel cuore della morte, Cristo Gesù si erge come vita che non ha fine, come speranza senza tramonto.

Il Vangelo di Marco racconta come, ai primi bagliori di luce del mattino di Pasqua, entrino in scena alcune donne che si recano al sepolcro, con essenze profumate, per ungere il corpo di Gesù (cf. Mc 16,1-7).