Santità e evangelizzazione della società

Atto Accademico, Università Ecclesiastica San Damaso - Madrid
17-03-2021

Rivolgo a voi tutti il mio saluto, grato anzitutto a Sua Eminenza il Signor Cardinale Carlos Osoro Sierra, Arcivescovo di Madrid e Gran Cancelliere di codesta Università, per l’invito che fraternamente mi ha rivolto. Saluto con lui il Rev.mo Decano della Facoltà di Diritto Canonico che guida i lavori di questo Atto Accademico in occasione della celebrazione di San Raimondo di Peñafort. Sarei venuto volentieri a Madrid per essere anche fisicamente con voi, ma la persistente situazione epidemiologica me lo ha fortemente sconsigliato. Mi spiace davvero e me ne scuso. Vogliate ugualmente sentirmi insieme con voi in questa circostanza, che prelude ad una feconda collaborazione con questa Congregazione delle Cause dei Santi.

Il tema sul quale mi è stato proposto d’intervenire è Santità e evangelizzazione della società. Nell’esortazione apostolica Gaudete et exsultate Francesco ci ha ricordato che «la santità è parresia: è audacia, è slancio evangelizzatore che lascia un segno in questo mondo» (n. 129). Più concretamente, egli ha scritto che «ogni cristiano, nella misura in cui si santifica, diventa più fecondo per il mondo» (n. 33). A ciò vorrei aggiungere quanto disse Benedetto XVI nell’omelia di apertura del Sinodo dell’ottobre 2012: «I santi sono i veri protagonisti dell’evangelizzazione in tutte le sue espressioni». Quando pronunciava queste parole egli guardava in modo particolare a san Giovanni di Avila, nella medesima occasione, insieme con santa Ildegarda di Bingen, proclamato dottore della Chiesa.