Santa Messa del Crisma

Giovedì Santo - Basilica Cattedrale di Albano
06-04-2023

In quest’ora in cui celebriamo solennemente la S. Messa del Crisma, nella nostra splendida cattedrale di Albano, siamo trasportati spiritualmente nella vicinanza dell’ormai imminente Triduo pasquale: là, nel Cenacolo dell’ultima cena, dove il Signore Gesù istituì l’eucaristia e il sacerdozio ministeriale, si avvia questa sera, nelle nostre comunità parrocchiali, l’attualizzazione del mistero della passione, morte e risurrezione del Signore. Sant’Agostino richiama l’unità inscindibile dei tre aspetti del mistero di Cristo “crocifisso, sepolto e risorto”: è un’unica e grande celebrazione, un unico contenuto, ogni momento richiama l’altro e quanto accaduto nel passato diventa attualità redentiva per ciascuno di noi (cf. S. Agostino, Ep. 55, 24).

La Messa del Crisma ha però già il profumo della Pasqua: essa mette al centro il segno dell’olio. Sappiamo che l’olio, specialmente se è d’olivo, profuma, guarisce, leviga, rende morbido, nutre e dà forza. Queste qualità naturali dell’olio sono assunte in senso spirituale dall’atto della consacrazione degli oli che tra poco faremo insieme. L’olio dei catecumeni, usato in preparazione del battesimo, ci rafforza nel nostro cammino cristiano. Esso ci ricorda la concretezza del male e della tentazione: abbiamo bisogno di resistere a tutto ciò che annacqua la nostra identità e la testimonianza evangelica che siamo chiamati a dare nel mondo in cui viviamo. L’olio degli infermi, che vuole guarirci, nutrirci e consolarci, quando arriva l’ora della malattia, della vecchiaia e della morte. Esso ci ricorda che anche nel momento della debolezza e del bisogno noi siamo affidati gli uni agli altri; che la vita è sempre interdipendenza, affidamento e precarietà per tutti, al di là di ricchezze o differenze sociali. Poi, al centro di questa celebrazione, l’olio del Crisma: il segno più bello della nostra appartenenza a Cristo, impiegato nei battesimi, nelle cresime, nelle ordinazioni dei presbiteri e dei vescovi. Anch’esso è un simbolo: simbolo di consacrazione e di missione, di vigore e di nutrimento. Tutti siamo unti nel battesimo, quindi inseriti per sempre in Cristo, l’unto del Signore per eccellenza, re, sacerdote e profeta, l’alfa e l’omega della storia (cf. Apc 1, 5-8).