Prassi generative in una comunità cristiana

Relazione al convegno pastorale diocesano dell'Arcidiocesi di Reggio Calabria – Bova
03-09-2018

È doveroso da parte mia dire subito la prospettiva nella quale mi colloco: la generatività pastorale, che potrebbe essere anche intesa come la versione pastorale di quella che è indicata come «generatività sociale». In breve, con la formula di pastorale generativa non intendo affatto uno speciale modello pastorale, bensì richiamare un principio stesso dell’azione ecclesiale (pastorale); un principio legato alla convinzione che tra la generazione alla vita umana e la generazione alla vita di fede esiste una fondata analogia. C’è, anzi, un rapporto che potremmo chiamare intrinseco.

Si tratta, in altre parole, di una pastorale che intende generare alla fede avendo a cuore prima di tutto le persone, cercando di raggiungerle nelle dimensioni degli affetti, del lavoro e del riposo, delle fragilità, della tradizione e della cittadinanza. Si ritroveranno in queste poche parole l’eco della Nota pastorale CEI del 2007, dopo il Convegno ecclesiale di Verona del 2006. Pastorale generativa è, dunque, una pastorale che anzitutto è pastorale di relazioni, sempre privilegiata rispetto alla pastorale organizzativa, o delle cose da fare. È solo nell’incontro fra persone, infatti, ossia nella «relazione», che si può generare.