Pellegrinaggio Giubilare Diocesano – Roma, Basilica Papale di Santa Maria Maggiore

22-03-2025

«Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo» (Gv 10,9): questa parola di Gesù, che troviamo nel Vangelo di Giovanni, risuona questo pomeriggio nel mio cuore e dà significato all’esperienza che stiamo facendo come Chiesa di Albano nel nostro pellegrinaggio diocesano a questa venerabile Basilica di Santa Maria Maggiore in Roma, in occasione del Giubileo. Anche noi oggi abbiamo trovato una porta spalancata e abbiamo compiuto un passaggio, anzi un movimento del nostro cuore, verso l’amore di Dio. Un amore infinito e trasformativo che ci accoglie così come siamo, anche nelle nostre imperfezioni e debolezze; che ci consola nelle nostre fatiche e dispiaceri; che perdona le nostre infedeltà e peccati; che ci dona forza e speranza nel nostro sincero desiderio di bene e di pienezza.

La porta che oggi abbiamo attraversato è allora molto più di un semplice ingresso: è Cristo stesso che ci aspetta, ci chiama, ci invita e ci fa entrare nella vita di comunione con Dio. È lui la salvezza e la redenzione: «non vi è, infatti, altro nome dato agli uomini sotto il cielo nel quale è stabilito che possiamo essere salvati» (At 4,12). Questo è l’annuncio apostolico proclamato da Pietro dopo la prima Pentecoste. Questo è quanto celebriamo in questo Anno Santo: «Gesù Cristo è l’Alfa e l’Omega, il principio e la fine di ogni cosa», come diremo solennemente nella notte santa di Pasqua che è davanti a noi. Egli è «il solo medico che ci deve guarire, il solo pastore che ci deve nutrire, la sola via che ci deve condurre, la sola verità che dobbiamo credere, la sola vita che deve vivificarci, il solo tutto che ci deve bastare in ogni cosa» (S. Luigi di Montfort, Trattato della vera devozione a Maria, n. 61).