Omelia nella solennità di San Gregorio Magno

02-09-2003

OMELIA

nella solennità di San Gregorio Magno

 

1. Oggi la Chiesa romana celebra San Gregorio Magno, ricordando il giorno della sua elezione alla Cattedra di Pietro (3 settembre 590) e Manduria cristiana festeggia il suo Protettore. La liturgia ne tesse l'elogio con queste parole: 'Dalle profondità delle Scritture trasse norme di azione e di contemplazione, e immise nella vita del popolo l'acqua viva del Vangelo. Come aquila colse dall'alto il senso delle cose; con la forza della carità provvide agli umili e ai grandi'. Per questo, conclude il brano liturgico, 'la sua voce continua a risuonare nella Chiesa' (Liturgia delle Ore, Responsorio alla II Lettura dell'Offic. Lect.).

 

Se, dunque, noi vogliamo cogliere l'animo del nostro Santo e percepire il segreto della sua attualità, dobbiamo considerare il binomio contemplazione-azione, nell'inscindibilità dei suoi due termini. La celebrazione del santo Patrono, peraltro, richiede, come stabilisce il Direttorio su pietà popolare e liturgia pubblicato nel 2002 dalla Congregazione per il Culto Divino e i Sacramenti, di non trascurare la meditazione sul carisma personale con cui egli arricchì la vita della Chiesa (cfr. n. 231). Ispirandomi a tali criteri io stesso ho firmato, il 30 agosto scorso, un documento di Orientamenti e Norme che, d'ora in avanti, saranno punto di riferimento per la feste religiose in tutta la nostra Chiesa particolare e che, appena pronti nella stampa, saranno trasmessi a tutte le Comunità cristiane ed anche, in gesto di rispetto e per doverosa conoscenza, ai sigg. Sindaci dei Comuni del territorio diocesano.

 

 

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