Omelia nella solennità del Corpo e Sangue del Signore, 23 giugno 2011

23-06-2011

1. Celebriamo oggi, in Albano, nella sua data tradizionale, la solennità del Corpus Domini. Attorno alla mensa della Parola e dell'Eucaristia viviamo adesso la nostra convocazione, lodando il Signore Gesù per il grande dono della sua presenza viva e vera nei segni del pane e del vino consacrati. Subito dopo usciremo dalla Chiesa per esprimere la nostra missionari età. Procedendo per le vie della Città daremo una pubblica attestazione della nostra fede. La presenza del Sig. Sindaco, che saluto con stima e cordialità, e delle altre autorità locali è anch'essa un richiamo a tale «pubblicità» della nostra fede.

Durante questa Santa Messa, poi, subito dopo l'Omelia, conferirò il mandato di ministri straordinari della santa Comunione a molti nostri fratelli e sorelle che vengono da diverse parrocchie della Diocesi. Carissimi figli, quella che d'ora in avanti svolgerete con un mandato della Chiesa sarà anch'essa una «processione», benché più riservata e discreta nelle sue forme esteriori: porterete, tuttavia, il conforto del pane eucaristico a tanti ammalati, o anziani; sarà pure, il vostro, un ministero di consolazione e di conforto.

È stato proclamato poco fa un brano del vangelo secondo Giovanni: avrete di sicuro ricordato che si tratta pure dell'icona evangelica scelta per il XXV Congresso Eucaristico Nazionale, che si svolgerà ad Ancona nel prossimo mese di settembre. Allora, tutta l'Italia cattolica si ritroverà idealmente attorno all'altare per esprimere l'atto di adorazione alla Santa Eucaristia, da cui proviene ogni bene per la Chiesa. Riflettiamo insieme per qualche momento sul dialogo tra Gesù e Pietro, il quale gli risponde: «Signore, da chi andremo?» (Gv 6,68).

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