Lo spirito unifica il diverso e diversifica l’unito. Omelia nella Messa Crismale, 2 aprile 2015

02-04-2015
1. Celebriamo la Messa del Crisma,  che è fra le più solenni della Chiesa Cattolica e le più ricche di simbolismo. Il nome le viene dal Santo Crisma, che al termine della Messa sarà nuovamente consacrato. San Gregorio di Narek, un santo della Chiesa armena che Francesco proclamerà dottore della Chiesa Universale, vi riconosce attiva la grazia originaria della nostra unzione. Esso, infatti, porta in sé le ricchezze del mistero di Cristo, il cui nome è «unzione» (cfr Gregoire de Narek, Paroles à Dieu 93. 15, ed. Peeters 2007, 425)
La frase di san Gregorio allude alla rielaborazione cristiana di un apocrifo dell’Antico Testamento, dove si narra che Eva e Seth – il figlio nato dopo l’uccisione di Abele (cfr Gen 4,25) – si recarono dov’era il paradiso terrestre per cogliervi l’olio della vita che stilla dall’albero della misericordia di Dio e con esso ungere Adamo, per guarirlo dall’agonia. Piansero a lungo, dopo avere cosparso il capo con la polvere di quel giardino, ormai a loro precluso, finché l’angelo Michele a nome di Dio venne a dir loro: «Seth, uomo di Dio, non piangere più e cessa di chiedere quell’olio. Quando i tempi saranno compiuti il Cristo, il mio amatissimo, verrà per risuscitare il corpo di Adamo, morto a motivo del suo peccato. Egli scenderà nel fiume Giordano per esservi battezzato, ma quando ne risalirà verrà Michele per ungere il nuovo Adamo e tutti quelli che crederanno in lui saranno unti con l’olio della misericordia. E sarà questo un olio di letizia di generazione in generazione per tutti quelli che rinasceranno dall’acqua e dallo Spirito per la vita eterna» (Vita Adae et Evae §§ 40-43; L. Ginzberg, Le leggende degli ebrei, I, Milano 1995, 100-101). È una leggenda, certo, ma, per l’abbondanza dei significati, durante questa Messa essa può aiutarci ad entrare di più nel clima dell’Anno Santo della Misericordia, annunciato dal Papa.
In questa Liturgia, infatti, saranno benedetti pure gli oli dei catecumeni, per l’unzione di quanti si dispongono al Battesimo, e l’olio degli infermi, perché siano confortati nelle loro sofferenze. Da questi a Oli il Crisma si differenzia per il suo profumo. Esso, però, non ci porta solo una fragranza, ma ci dona proprio l’olio della misericordia, che viene dall’albero del paradiso riaperto. Dice l’Apocalisse: «In mezzo alla piazza della città, e da una parte e dall’altra del fiume, si trova un albero di vita che dà frutti dodici volte all’anno, portando frutto ogni mese; le foglie dell’albero servono a guarire le nazioni […]. Beati coloro che lavano le loro vesti per avere diritto all’albero della vita e, attraverso le porte, entrare nella città» (Ap 22, 2. 14). Questo, fratelli e sorelle carissimi, è il mistero della Messa Crismale.
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