La vera carità

Omelia per il rito di beatificazione della martire M. Laura Mainetti - Campo sportivo comunale di Chiavenna (SO)
06-06-2021

Parlando della comune professione perpetua tra le «Figlie della Croce», una consorella della nostra Beata ha ricordato che a tutte loro fu proposto di scrivere in un bigliettino la grazia che ciascuna domandava al Signore; riferiva pure che ella scrisse: «La vera carità» (cf. Summarium, Doc. 32, 282). L’espressione vera caritas è tradizionale e vi ricorse anche san Tommaso per ricordare che consiste nell’amare Dio più di se stessi e il prossimo come se stessi (cf. Mc 12,29-30) ed è l’opposto dell’amore di sé.

Questa medesima espressione fu molto cara a san Paolo VI, il quale l’uso in diverse occasioni; una volta, in una forma che potremmo ritenere adatta per la nostra circostanza: «Se davvero la nostra carità tende a imitare (non possiamo mai dire: eguagliare!) quella sconfinata e divina di Gesù, Gesù è rappresentato, Gesù è presente. La nostra carità diventa segno; segno di Cristo. Figli carissimi! Abbiamo noi sotto gli occhi simili segni di Cristo? Abbiamo noi nella Chiesa fatti caritativi, che ci fanno intravedere la sua presenza fra noi? La Chiesa è ancor oggi convalidata nel suo possesso di Cristo dalla carità? Quella carità fondata sull’amor di Dio, quella carità che risolve tutti i contrasti della convivenza umana, quella carità, che si dona senza limiti e senza compenso? Sì, sì, diletti Figli di questa santa Chiesa cattolica; ella è tutta lucente di tali segni, di tali testimonianze! Aprite gli occhi e osservate quante luci di quella carità irradiano dal suo mantello; dal suo abito storico e concreto, vogliamo dire, un abito non tutto egualmente splendido e nuovo, un abito antico e tanto umano, che sempre ha bisogno d’essere riparato e rinnovato (come ha cercato di fare il Concilio), ma tutto smaltato dalle gemme scintillanti di quella presenza di Cristo, che la vera carità chiama ancora fra noi. Osservate quante vocazioni di uomini e di donne ancor oggi immolano vite giovani e fiorenti all’esercizio e alla testimonianza della carità» (Udienza del 9 novembre 1966). La beata Maria Laura Mainetti, che invocò dal Signore il dono della «vera carità», è una di queste testimoni. Anzi, è martire!