Guardàti, memori e fruttiferi

Meditazione al Clero diocesano nel soggiorno estivo di formazione Sacrofano (Roma) -30 agosto; 6 settembre 2019
06-09-2019

Ho atteso questo appuntamento per farvi un piccolo dono: il testo a stampa[1] della Lettera inviata dal Papa a tutti noi sacerdoti il 4 agosto scorso, prendendo occasione dal 160mo anniversario della morte del Santo Curato d’Ars, patrono di tutti i parroci. Come potete vedere sfogliando velocemente le pagine, si tratta di un testo articolato in tre parti centrali: dolore, gratitudine e coraggio precedute da una breve introduzione e concluse da una lode alla Santa Madre di Dio. L’intenzione è dichiarata in principio: «Come fratello maggiore e padre anch’io voglio essere vicino, prima di tutto per ringraziarvi a nome del santo Popolo fedele di Dio per tutto ciò che riceve da voi e, a mia volta, incoraggiarvi a rinnovare quelle parole che il Signore ha pronunciato così teneramente nel giorno della nostra ordinazione e costituiscono la sorgente della nostra gioia: «Non vi chiamo più servi … vi ho chiamato amici» [pag. 4-5]

Da questa Lettera trarrò alcuni spunti di riflessione per il nostro ritiro spirituale vissuto durante le giornate di fraternità e di studio che ci preparano all’avvio ufficiale di un nuovo anno pastorale. Sapete già, d’altra parte, che affideremo pubblicamente al Signore il cammino di cui stiamo già compiendo i primi passi nella Santa Messa che sarà presieduta dal Santo Padre Francesco nel pomeriggio del 21 settembre prossimo, celebrando l’anniversario della Dedicazione della nostra Cattedrale.

Sono tre i temi su cui mi soffermerò: la preghiera del sacerdote, anzitutto, sotto lo sguardo di Gesù; quindi la memoria della personale storia di salvezza che il Signore ha iniziato con ciascuno di noi; il dovere di produrre «frutti», da ultimo, che è la ragione per la quale Egli ci ha posti nel campo della Chiesa.

[1] Cf. LEV, Città del Vaticano 2019, di cui nel testo tra […] sono citate le pagine.