Ciò che possedete datelo in elemosina

Omelia nella festa di Santa Chiara d’Assisi. Albano, monastero dell’Immacolata Concezione
11-08-2019

1. Oggi a mezzogiorno, introducendo la preghiera mariana dell’Angelus e commentando la pagina del vangelo domenicale, papa Francesco ha detto che «la lampada della fede richiede di essere alimentata di continuo, con l’incontro cuore a cuore con Gesù nella preghiera e nell’ascolto della sua Parola». Ha quindi ripetuto un suo suggerimento: «portate sempre un piccolo Vangelo in tasca, nella borsa, per leggerlo. È un incontro con Gesù, con la Parola di Gesù».

Ora, ci sono molte maniere per accostarsi al Vangelo. Uno potrebbe essere quello di aprirne a caso una pagina e meditarla. Non è, ovviamente, come per la pesca di beneficienza. Può, tuttavia, essere vissuto come una sorta d’appuntamento col Signore che, come abbiamo appena ascoltato, viene nell’ora in cui non immaginiamo (cf. Lc 12,40). Nella Vita di Antoniosant’Atanasio dAlessandria racconta che, dopo la morte del padre, egli andava ripensando alla sua vocazione e cercava di conoscere la volontà di Dio. Andava, dunque, riflettendo su quanto è scritto nel libro degli Atti circa quelli che, venduti i propri beni, ne portavano il ricavato agli apostoli perché fosse distribuito ai poveri (cf. 4,34-35). Tante volte ciò stato fatto e si continua a fare nella Chiesa. Questo, dunque, pensava anche il giovane Antonio quando – prosegue sant’Atanasio – «mentre pensava a queste cose, entrò nella casa del Signore e accadde che proprio in quel momento veniva letto il Vangelo; e sentì il Signore che diceva al ricco: Se vuoi essere perfetto, va’ vendi tutto quello che possiedi e dallo ai poveri; poi vieni, seguimi, e avrai un tesoro nei cieli. Antonio, come se il ricordo dei santi gli fosse venuto da Dio stesso e come se la lettura fosse proprio per lui, subito uscì dalla casa del Signore, donò alla gente del suo villaggio i beni che aveva ereditato dai genitori» (Vita Antonii, 2,3-4). Ecco cosa potrebbe accadere. Ai santi è accaduto.