Lettera al clero della Diocesi di Albano, 15 marzo 2012

Carissimi fratelli,

                        il nostro ritiro spirituale coincide con lo scadere di metà quaresima. La Liturgia ci annuncia l'arrivo della Pasqua: dies salutiferae festivitatis accedit. «Quanto più si avvicina la festa della nostra redenzione, tanto più cresca in noi il fervore per celebrare santamente la Pasqua» (Colletta Giovedì III settimana di Quaresima). La data odierna, perciò, è occasione per rallegrarci, mentre si profila all'orizzonte la meta del cammino quaresimale. È un segnale per affrettare il passo nella gioia, non per rallentarlo nella stanchezza. Entrando, poi, nel triduo pasquale, sulle orme di Gesù percorremmo pure ' come osserva il p. A. Grün, «il cammino della realizzazione del nostro Sé, un cammino che si compie in quattro fasi: accettazione (Giovedì santo), abbandono (Venerdì santo), unificazione (Sabato santo), rinnovamento (Pasqua)». Lascio a quell'autore gli approfondimenti e le spiegazioni (cfr L'anno liturgico come terapia, Milano 2007, p. 61). Rilevo soltanto che, in un modo o nell'altro, abbiamo tutti bisogno di compiere simili gesti. Almeno uno.

L'appuntamento comune per tutti noi è, chiaramente, la Messa Crismale del prossimo 5 aprile. Anche quest'anno, come già nel 2008 e per la medesima ragione dei lavori di restauro nella nostra Cattedrale, io presiederò i riti sacri in alcune chiese della nostra Diocesi.
 
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15-03-2012