'Dal Santo Curato d'Ars ' ha scritto Benedetto XVI - noi sacerdoti possiamo imparare non solo un'inesauribile fiducia nel sacramento della Penitenza che ci spinga a rimetterlo al centro delle nostre preoccupazioni pastorali, ma anche il metodo del «dialogo di salvezza» che in esso si deve svolgere'. Per questo, a conclusione di un anno sacerdotale, il nostro Vescovo ha scritto una Lettera, che ha indirizzato soprattutto ai sacerdoti, sul ministero della Confessione considerandolo, nella prospettiva del decennio pastorale centrato sulla dimensione educativa, quale 'sacramento pedagogico' (Paolo VI). La seconda parte della Lettera offre brevi indicazioni per una degna celebrazione del Sacramento.
La Lettera Pastorale è pubblicata dalla Libreria Editrice Vaticana e sarà pertanto possibile trovarla nelle librerie cattoliche.
Si riporta l'inizio della 'Lettera', in allegato il pdf con inizio e indice.
'Andiamo verso la conclusione dell'Anno Sacerdotale, indetto dal Papa Benedetto XVI per 'promuovere l'impegno d'interiore rinnovamento di tutti i sacerdoti per una loro più forte ed incisiva testimonianza evangelica nel mondo di oggi'. Cogliendo l'occasione del 150° anniversario del suo dies natalis, egli ha voluto pure additarci San Giovanni Maria Vianney come modello di vita sacerdotale e ci ha esortato a riflettere sugli ideali di totale donazione a Cristo e alla Chiesa, che ispirarono il suo pensiero e la sua azione. Fra questi, in modo particolare, insieme col suo fervido e smisurato amore per la santa Eucaristia, il Papa c'invita a considerare la sua eroica fedeltà nell'esercizio del ministero della Confessione al punto che molti paragonarono quel piccolo villaggio di Francia ad un grande ospedale delle anime. 'Dal Santo Curato d'Ars ' scrive il Papa - noi sacerdoti possiamo imparare non solo un'inesauribile fiducia nel sacramento della Penitenza che ci spinga a rimetterlo al centro delle nostre preoccupazioni pastorali, ma anche il metodo del «dialogo di salvezza» che in esso si deve svolgere'. A questo Sacramento, perciò, è dedicata la mia nuova Lettera pastorale, che indirizzo in modo tutto speciale ai nostri Sacerdoti, fin dal principio ripetendo loro ciò che il venerabile Servo di Dio Giovanni Paolo II scriveva nella sua Lettera ai Sacerdoti del giovedì santo 1986: 'Siatene sempre convinti, cari fratelli sacerdoti: questo ministero della misericordia è uno dei più belli e dei più consolanti. Vi permette di illuminare le coscienze, di perdonarle e di ridare loro vigore nel nome del Signore Gesù, di essere per loro medici e consiglieri spirituali; esso resta la «insostituibile manifestazione e verifica del sacerdozio ministeriale»' (n. 7).
La mia Lettera ha pure il carattere di un'Istruzione liturgico-pastorale. Nella seconda parte, per questo, vi sono alcune norme disciplinari e indicazioni pastorali per una degna celebrazione del sacramento della Penitenza. Non si tratta, ovviamente, di qualcosa di completo e sistematico. Si intende, piuttosto, mettere in luce alcune questioni. Sotto questo profilo riprende e amplia le Indicazioni pastorali per la celebrazione del sacramento della Penitenza date dal Vescovo Dante Bernini con il Vescovo ausiliare Paolo Gillet nel 1999 ' Anno del Padre, in preparazione al Grande Giubileo del Duemila. Unito, poi, alle due precedenti Istruzioni dedicate rispettivamente all'Itinerario di Iniziazione cristiana dei giovani e degli adulti (Cosa mi impedisce di essere battezzato? [2007]) e alla Preparazione al Matrimonio (2009), questo nuovo documento vuol essere un passo in avanti nella composizione - auspicata già durante l'episcopato del Vescovo Agostino Vallini - di un Direttorio diocesano liturgico-pastorale che aiuti la vita liturgica nella nostra Chiesa diocesana a rimanere, come scrivevo nella mia seconda lettera pastorale Sulla via di Emmaus (2006), 'seria, semplice e bella'.