11/09/2023 – Per sostenere la popolazione del Marocco duramente colpita dal terremoto dell’8 settembre, Caritas Italiana mette a disposizione un conto corrente postale e conti bancari a cui poter inviare il proprio contributo.
È possibile sostenere gli interventi di Caritas Italiana per questa emergenza, tramite Conto corrente postale n. 347013, o donazione on-line, o bonifico bancario specificando nella causale “Terremoto Marocco” tramite:
- Banca Popolare Etica, via Parigi 17, Roma – Iban: IT 24 C 05018 03200 00001 3331 111
- Banca Intesa Sanpaolo, Fil. Accentrata Ter S, Roma – Iban: IT 66 W 03069 09606 100000012474
- Banco Posta, viale Europa 175, Roma – Iban: IT 91 P 07601 03200 000000347013
- UniCredit, via Taranto 49, Roma – Iban: IT 88 U 02008 05206 000011063 119
Inoltre, è stata avviata una campagna di raccolta fondi straordinaria con numero solidale 45525 lanciata da Croce rossa italiana, Caritas italiana e Unicef, per garantire agli uffici sul campo di portare avanti e rafforzare gli aiuti alla popolazione, ed in particolare alle famiglie e ai bambini, e sostenere il recupero nel medio-lungo periodo.
In allegato pubblichiamo il comunicato stampa di Caritas italiana del 9 settembre scorso e una locandina da diffondere con le informazioni per offrire aiuto alla popolazione del Marocco.
Anche la Conferenza Episcopale Italiana ha espresso immediatamente solidarietà alla popolazione del Marocco, colpita dal violento terremoto, che ha devastato in particolare la regione di Marrakech, stanziando subito di 300mila euro dai fondi 8xmille che i cittadini destinano alla Chiesa cattolica (clicca qui).
Lo stanziamento della CEI aiuterà, attraverso Caritas Italiana, a far fronte alle prime necessità. Caritas Italiana – che collabora da molti anni con le Caritas in Marocco in vari progetti a favore di persone particolarmente vulnerabili, come i migranti e minori non accompagnati – è in contatto con l’Equipe Caritas locale e segue con attenzione le notizie che giungono dal Paese nordafricano per monitorare la situazione e valutare gli interventi più urgenti.