15/11/2021 – Il Consiglio Permanente della Cei ha istituito per il 18 novembre una Giornata nazionale di preghiera per le vittime e i sopravvissuti agli abusi, per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili. L’appuntamento è stato pensato in occasione della Giornata europea per la protezione dei minori contro lo sfruttamento e l’abuso sessuale, istituita dal Consiglio d’Europa, e si tratterà della prima giornata nazionale di preghiera: segno del graduale, ma deciso impegno da parte della Chiesa a combattere la piaga degli abusi di potere, di coscienza e sessuali e a creare una cultura di cura e responsabilità verso i più piccoli e vulnerabili.
Anche nella diocesi di Albano dal 2019 è attivo il Servizio Diocesano per la Tutela dei minori e delle Persone Vulnerabili, a cui ci si può rivolgere per organizzare incontri di sensibilizzazione e formazione sul tema o per un confronto o una segnalazione di eventuali abusi (di potere, di coscienza, sessuali) da parte di chierici o persone consacrate verso i più piccoli.
«Papa Francesco – dice Suor Grazia Vittigni, referente diocesano del Servizio per la Tutela dei minori e delle Persone Vulnerabili – apre la Lettera del 20 agosto 2018 al Popolo di Dio, e dunque a tutti noi, con una citazione di San Paolo: “Se un membro soffre, tutte le membra soffrono insieme” (1 Cor 12,26). E continua: “Guardando al passato, non sarà mai abbastanza ciò che si fa per chiedere perdono e cercare di riparare il danno causato. Guardando al futuro, non sarà mai poco tutto ciò che si fa per dar vita a una cultura capace di evitare che tali situazioni non solo non si ripetano, ma non trovino spazio per essere coperte e perpetuarsi. Il dolore delle vittime e delle loro famiglie è anche il nostro dolore, perciò urge ribadire ancora una volta il nostro impegno per garantire la protezione dei minori e degli adulti in situazione di vulnerabilità”. Questa giornata ben si inserisce all’interno del cammino sinodale a cui è chiamata tutta la Chiesa».
Sulla triste realtà degli abusi si esprime con chiarezza anche il Documento preparatorio del Sinodo in cui si legge: «In particolare non possiamo dimenticare la sofferenza vissuta da minori e persone vulnerabili “a causa di abusi sessuali, di potere e di coscienza commessi da un numero notevole di chierici e persone consacrate”. Siamo continuamente interpellati “come Popolo di Dio a farci carico del dolore dei nostri fratelli feriti nella carne e nello spirito”: per troppo tempo quello delle vittime è stato un grido che la Chiesa non ha saputo ascoltare a sufficienza. Si tratta di ferite profonde, che difficilmente si rimarginano, per le quali non si chiederà mai abbastanza perdono e che costituiscono ostacoli, talvolta imponenti, a procedere nella direzione del “camminare insieme”. La Chiesa tutta è chiamata a fare i conti con il peso di una cultura impregnata di clericalismo, che eredita dalla sua storia, e di forme di esercizio dell’autorità su cui si innestano i diversi tipi di abuso (di potere, economici, di coscienza, sessuali). È impensabile “una conversione dell’agire ecclesiale senza la partecipazione attiva di tutte le componenti del Popolo di Dio”: insieme chiediamo al Signore “la grazia della conversione e l’unzione interiore per poter esprimere, davanti a questi crimini di abuso, il nostro pentimento e la nostra decisione di lottare con coraggio”». (DP 6).
In allegato il pieghevole della prima Giornata nazionale di preghiera della chiesa italiana per le vittime e i sopravvissuti agli abusi, per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili, a cura del Servizio Nazionale per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili