Chiamato da papa Francesco al XIV sinodo dei vescovi, mons. Semeraro è intervenuto sul n. 138 dell’instrumentum laboris. In calce trovate la prima parte dell’intervento, per leggere il testo integrale si può scaricare l’allegato.
“Il mio intervento si riferisce al n. 138 dell’IL dove, nel contesto della responsabilità generativa, si richiamano le scelte dell’adozione e dell’affido. In proposito, IL scrive giustamente che la generatività non è «una realtà su cui decidere arbitrariamente, prescindendo dal disegno di Dio sulla procreazione umana» (n. 137). Essa, piuttosto, si muove secondo la logica del «ricevere» e «trasmettere»; ossia secondo la logica del dono. Sua prima forma è certamente quella che potremmo indicare come specificamente familiare e che si ha quando con la nascita di un figlio s’impara a prendersi cura di una nuova vita; c’è, però, anche una forma di generatività sociale, che si ha quando l’impegno profuso dalla famiglia si volge all’esterno al fine di testimoniare alle nuove generazioni valori e senso della vita; c’è, infine, una generatività che è quasi al confine tra le prime due e che si realizza, ad esempio, nel caso dell’adozione e dell’affido. Proprio a ciò desidero riferirmi. Al riguardo, oltretutto, IL scrive che scelte come queste sono “segno eloquente dell’amore familiare, occasione per testimoniare la propria fede e restituire dignità filiale a chi ne è stato privato” (n. 136); aggiunge che “la realtà dell’adozione e dell’affido va valorizzata ed approfondita, anche all’interno della teologia del matrimonio e della famiglia” (n. 138)...”