La preparazione della Visita pastorale nella Parrocchia di Santa Maria Assunta in cielo di Ariccia si è svolta nella forma di sessioni di lavoro di piccoli gruppi composti da rappresentanti della comunità parrocchiale. A seguito dei recenti avvicendamenti canonici, la compilazione del questionario pastorale non ha potuto avvalersi in modo pieno di una realizzazione sinodale, che avrebbe richiesto un più ampio lasso di tempo per la sua attuazione. Tuttavia, come emerso durante la Visita, coloro che hanno collaborato alla stesura del documento sono riusciti a creare uno strumento utile per orientare il lavoro che si intende svolgere nei Consigli parrocchiali nell’Anno Pastorale 2012-2013, per la crescita della comunità parrocchiale. Gli incontri del vescovo Marcello con i fedeli della Parrocchia e con le istituzioni cittadine sono stati i momenti cruciali e significativi della visita. L’appuntamento con il Consiglio parrocchiale per gli affari economici e con il Consiglio pastorale parrocchiale è stata una occasione preziosa per accogliere le indicazioni per un ordinato svolgimento delle attività pastorali che, come ha sottolineato monsignor Semeraro, hanno vita e danno vita in quanto realizzate in armonia con le linee pastorali diocesane, che a loro volta obbediscono alla comunione episcopale della Chiesa.
La parrocchia e la missione di ogni battezzato
Con i giovani della comunità parrocchiale, il vescovo Marcello non si è sottratto al dialogo: ha indirizzato e incoraggiato coloro che si affacciano alla vita a non temere di dare il proprio contributo, in spirito di servizio e umiltà. Il vescovo ha esortato i fedeli a comprendere la loro missione di battezzati: persone chiamate alla vita da Gesù Cristo, secondo la vocazione di ciascuno. Vocazione che può realizzarsi pienamente solo nell’ambito della propria comunità, poiché ogni vocazione trova compimento nella relazione. Una relazione che, secondo i doni di ciascuno, si compie in quel dialogo che quotidianamente si realizza in ambito parrocchiale, interparrocchiale e diocesano. Si è capaci di trasmettere Cristo solo vivendo con sincerità alla Sua sequela. L’intimità con Gesù, nel confronto continuo con la Sua Parola e con l’Eucaristia, rende capaci di rendere conto della gioia. Rende missionari. Se intimi di Gesù, si è anche capaci di rendere la comunità parrocchiale pronta ad accogliere tutti: lo straniero, il separato, il divorziato.
La corresponsabilità nella pastorale parrocchiale
Come emerso nel corso dei giorni della Visita, il cinquantesimo anniversario dell’inizio del Concilio Vaticano II deve essere per i fedeli uno stimolo a vivere nella parrocchia il principio della corresponsabilità, attraverso un modello di organizzazione sinodale proposto dalla Chiesa, nella consapevolezza e nel rispetto dei ruoli di ciascun membro della comunità. Le autorità civili, le forze dell’ordine e l’arma dei Carabinieri di Ariccia hanno accolto con calore monsignor Semeraro: ciò conferma che l’incontro con una testimonianza credibile di vita spesa per Cristo suscita nella società civile un atteggiamento di rispetto ed attenzione. Questo clima favorisce la creazione di opportunità di fattiva collaborazione nell’ambito territoriale. In conclusione, la Visita è stata espressione dell’incarnazione – nel pastore, il vescovo Marcello — del mistero della paternità e maternità del Signore.
Parola e Eucarestia: centro della vita comunitaria
L’incoraggiamento ricevuto da monsignor Semeraro deve spingere i fedeli a lavorare per portare al centro della vita della comunità la parola di Dio e l’Eucaristia domenicale, attraverso la realizzazione di percorsi di formazione per la preparazione ai sacramenti dell’iniziazione cristiana (rivolti a bambini e ragazzi), per la preparazione al sacramento del Matrimonio e di incontri di catechesi e lectio divina per giovani, adulti e famiglie, anche quelle che vivono in situazioni di irregolarità
(Tratto da Millestrade, anno 5 n. 45)