11/03/2022 – Con una lettera ai sacerdoti del presbiterio diocesano, il vescovo Vincenzo Viva ha invitato i parroci e le comunità parrocchiali a favorire ogni azione, coordinata dalla Caritas diocesana, che possa essere di aiuto e sostegno a favore dei profughi: dalla raccolta fondi alla disponibilità di appartamenti o all’accoglienza in strutture e in famiglie, con una particolare attenzione alle donne, alle madri con i loro figli. «Sebbene non sia possibile ospitare nelle case canoniche – scrive il vescovo – è opportuno favorire l’accoglienza, dove possibile, mettendo a disposizione appartamenti di proprietà della parrocchia che non sono abitati. In questi casi le spese sono a carico della comunità ecclesiale che accoglie, con l’eventuale sostegno offerto dalla rete ecclesiale. In tali situazioni i parroci potranno studiare insieme alla Caritas diocesana e alle comunità di cui sono responsabili un supporto nella logica di un’accoglienza che sia veramente comunitaria».
L’orizzonte è quello delineato dallo stesso vescovo di Albano durante la marcia per la pace del 3 marzo scorso ad Aprilia, a camminare insieme come “artigiani della pace”, partendo dall’ascolto reciproco e dall’accoglienza del fratello. «Affinché la carità sia fruttuosa – continua monsignor Viva – è fondamentale che ogni comportamento delle comunità parrocchiali sia improntato alla corresponsabilità, al dialogo e alla collaborazione perché le scelte e le azioni non siano dettate dal sentimento momentaneo, ma dall’impegno che non faccia disperdere le tante e belle energie che in questi momenti siamo chiamati a mettere in campo».
In allegato, la lettera del vescovo Vincenzo Viva al presbiterio diocesano.