«Venne il giorno propizio».
Il giorno del compleanno di Erode coincide con la morte del Battista, meglio con la sua nascita al cielo, con la sua ultima e definitiva testimonianza: il “giorno propizio” in cui si delineano con estrema chiarezza male e bene. Giorno nel quale si vede il netto contrasto tra due opposti modi di vedere e vivere la vita: il primo, invischiato nelle reti dell’invidia, della debolezza, della seduzione; il secondo, nella sua purezza e coerenza, libero e vero. La morte del Battista prelude la fine di Gesù, Giovanni precorre anche nel destino di sangue il suo Signore. Un destino che apre nuovi orizzonti, quelli cioè del Regno di Dio, con il simbolismo del seme che muore per portare frutto. Si spegne la voce perché venga la Parola.Giovanni è morto, eppure è ancor più vivo! Ma se oggi venisse tra noi, cosa griderebbe? Come ci verrebbe incontro quella voce che grida dal deserto? Testimonierebbe ancora una Verità che ci rende liberi!