I piccoli,in Matteo, sono immagine dei discepoli che accolgono l’invito di Dio con la semplicità dei bambini (vv.3-4); ma sono anche i lontani dal gregge, la pecora smarrita (vv.12-13). Per gli uni e per gli altri Gesù riserva un’attenzione del tutto particolare, una vera e propria predilezione, e chiede a noi di fare lo stesso. Chi si ritiene grande spesso vede nella debolezza degli altri una minaccia da cui difendersi o da cui tenersi lontano. Chi si fa piccolo invece riceve da Dio la capacità di accogliere ogni altra “piccolezza” e partecipare della volontà del Padre: «che nessuno di questi piccoli si perda». È una conversione di sguardo che ci fa simili a lui.