I cristiani a cui si rivolge san Paolo, come tutti coloro che hanno compiuto il loro esodo dal regno del male, conservano una “memoria viva” del grande passaggio. Questa memoria coltiva in noi un discernimento continuo per sceglierela via di Dio: il peccato ha come risvolto la morte, il vuoto del non senso, mentre «il dono di Dio è la vita eterna». Nasce come un istinto soprannaturale che fa desiderare il bene e rigettare il male. È una vera e propria battaglia senza esclusione di colpi, sostenibile solo con l’ardore di quel fuoco che il Signore è venuto a gettare sulla terra perché divampi! Chiediamo il dono del suo Santo Spirito. Desideriamolo come l’aria che respiriamo, come ciò senza cui non possiamo vivere.