San Paolo dice che in noi «c’è il desiderio del bene, ma non la capacità di attuarlo»: vogliamo una cosa e ci troviamo a farne un’altra. È la forza del peccato, accovacciato alla nostra porta. Come faremo dunque? Gesù ci dice che abbiamo in noi stessi la capacità di giudicare ciò che è giusto, secondo Dio, di fare un discernimento. E porta un esempio: come sappiamo capire dai movimenti del cielo se pioverà o no, così dobbiamo essere attenti ai movimenti del nostro spirito, ascoltare ciò che ci accade interiormente. Quando siamo ancora per via con l’avversario (le passioni cattive che ci fanno guerra), cerchiamo di trovare «un accordo», di prenderne coscienza. Il discernimento è un dono che va chiesto e si ottiene con la vigilanza.