Vivere bene le vacanze. Lettera al clero della Diocesi di Albano – 22 luglio 2011

Carissimi,

                        il periodo estivo è tradizionalmente identificato con l'opportunità di trascorrere alcuni giorni di «vacanza». Il termine ' lo sappiamo ' vuol dire letteralmente essere «liberati», almeno per un certo periodo, da taluni impegni abituali per avere il tempo di dedicarsi ad altre attività che dovrebbero aiutare la distensione dell'animo e il recupero delle energie fisiche, ma pure lo svolgimento di altre attività in grado di arricchirci spiritualmente e intellettualmente. A ciò può essere di grande utilità anche un più diretto contatto con la natura. Davvero bello, al riguardo, è l'inno di lode che Agostino innalza a Dio al termine delle sue Confessioni: «Le tue opere ti lodano affinché ti amiamo, e noi ti amiamo affinché ti lodino le tue opere» (XIII, 33, 48). Sia dunque, questo tempo, davvero un'occasione propizia da vivere nella forma possibile a ciascuno.

Quanto a me, ho appena trascorso, insieme coi nostri undici seminaristi e alcuni sacerdoti, una settimana presso un piccolo centro montano in provincia di Brescia. Abbiamo così potuto godere la frescura di quei mille metri, ma non solo. Abbiamo anche fatto degli incontri comunitari e personali; abbiamo visitato Sotto il Monte (Bg) e Concesio (Bs) le memorie del beato Giovanni XXIII e del Servo di Dio Paolo VI; abbiamo celebrato un'Eucaristia a Botticino Sera (Bs) sulla tomba un parroco canonizzato nel 2009 da Benedetto XVI: Sant'Arcangelo Tadini (1846-1912). A Erbusco (Bs), infine, visitando uno dei quattro centri dove si stampa il quotidiano «Avvenire» abbiamo potuto seguirne in diretta l'edizione del 15 luglio 2011. Abbiamo, dunque, cercato di tenere insieme distensione, vita spirituale, formazione e nuove conoscenze.

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22-07-2011