“Non abbiate paura, voi valete più di molti passeri”.Lc 12, 7
Il motivo per il quale non dobbiamo temere alcunché è proprio l’amore eterno del Padre che Gesù è venuto a rivelarci: Vi ho chiamato amici perché tutto quello che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi”
La paura che ci assale e che ci portiamo dentro come tentazione primordiale è la paura che Dio non sia Padre, che egli non abbia cura di noi. E la vediamo emergere subito nella prova, nel dolore, allorché siamo tentati di dire “non credo più in Dio” cioè non credo più che lui sia Padre, che lui pensi a me, che io o i miei cari gli stiano a cuore. Questa è proprio l’opera di Satana che vuole allontanarci dall’eterno abbraccio di Dio facendoci fuggire la nostra povertà, i nostri bisogni. Ma è proprio questa condizione di indigenza che ci rende figli: l’essere e rimanere creature che non bastano a se stesse, dipendenti in tutto dal suo Amore onnipotente.
Come i passeri che il Signore nutre e i gigli dei campi che egli riveste di splendore noi altro non dobbiamo fare che rimanere nel suo amore ed esporci ai raggi benefici di Lui che è il sole di giustizia.
Oggi ci accompagni la certezza che la nostra povertà e le nostre paure sono il luogo da cui sale incessante il grido che raggiunge diritto il cuore di Dio.