“I figli di questo mondo… sono più scaltri dei figli della luce…”.
La fede non ha mai spinto l’uomo a rifugiarsi in un mondo individualista, bensì ad aprire gli occhi sulla realtà, ad inserirsi nella storia e a tenere i piedi ben poggiati su questa terra, perché credere significa concretezza di vita. Più ancora, Dio ha dotato l’uomo del dono dei doni: quello della libertà, attraverso il quale lui solo può rispondere alla vita in bene o in male, può coniugare libertà e verità e rispondere come figlio della luce, oppure può accontentarsi di vagare nelle tenebre e compiacere solo se stesso. Questi pochi versetti si potrebbero chiarire accostandoli a un detto di Gesù: «vi mando come pecore in mezzo ai lupi». La “debolezza” del cristiano rimane tale di fronte alla scaltrezza e alla malizia dei lupi, ma è proprio qui il paradosso:la debolezza si trasforma in potenza di Dio, mutando l’odio in amore, la scaltrezza in prudenza, mettendo le nostre energie al servizio del vero Bene. Queste parole possono sembrare ideali,eppureattraverso il nostro impegno quotidiano, ci danno la possibilità di assaporare il gusto di un Vangelo che diventa carne nella nostra vita, vincendo il male con il bene a partire dalla terra del nostro cuore.