”la mia casa sarà una casa di preghiera” (Lc 19, 46).
Siamo la meraviglia di Dio, la gioia del suo esistere, più preziosi di uno zaffiro, infinitamente più grandi di un cielo stellato. Formati, plasmati, cesellati dalle sue mani, Egli ha fatto di noi il suo “habitat” preferito, la sua Casa, dove il silenzio, l’ascolto, l’adorazione e la lode ne sono l’ornamento primo e insostituibile. I silenzi di Dio nella nostra vita non sono altro che la conseguenza del chiasso provocato dalle nostre pretese e appropriazioni. Noi, invece, siamo oggetto del suo amore geloso, che non ci dà tregua fino a quando la nostra umanità, destinata ad accogliere il suo Spirito, non si libera dall’ignoranza e dall’attaccamento a noi stessi, per lasciare il posto alla sua luce, per diventare il suo sogno: pensati, voluti e desiderati al di sopra di tutto quello che Egli ha creato, perfettamente simili a Lui.