“Sono certo di contemplare la bontà del Signore nella terra dei viventi” (Sl 26,13).
Sono certo: è questa la parola della fede e della speranza cristiane. Sono certo che il Signore è con me, che la sua provvidenza mi custodisce, che il suo amore mi conduce sulla via della salvezza.
Il Signore risorto vive e opera nella Chiesa e continua a illuminare quanti sono nelle tenebre e nell’ombra di morte e i ciechi cammineranno per vie che non conoscono. A causa di questa certezza seguiamo Gesù, entrando nella sua casa – cioè in comunione con Lui, nella sua intimità – e gridiamo il nostro bisogno, mostrandoci a Lui quali siamo, poveri ciechi ma fiduciosi. Questo è in sintesi credere: fidarsi ciecamente della promessa del Signore e lasciarsi guidare e guarire.
«Avvenga per voi secondo la vostra fede» e si aprirono loro gli occhi: Gesù ci dice oggi che la vera cecità è l’incredulità, mentre la fede è capacità di vedere la realtà e vedendo non si può che annunciare, dare testimonianza a colui che è la luce del mondo.