“Si fece carne”.
L’altissimo canto giovanneo del Verbo incarnato afferma solennemente che “si fece carne”. Colui che non conosce né principio, né fine per la sua esistenza divina, entra nel tempo e assume la condizione umana. Questo mistero affascinava profondamente Francesco d’Assisi, come attestano i suoi biografi: “Al di sopra di tutte le solennità egli celebrava con ineffabile premura il Natale. Chiamava questo giorno la festa delle feste, diceva che fin dal giorno della sua nascita il Signore Gesù si era impegnato per salvarci; per questo voleva che tutti i poveri in questo giorno venissero saziati dai ricchi. Non poteva ripensare senza piangere a quel mistero nel quale contemplava la povertà della Beata Vergine e del Cristo suo Figlio” (dalle Fonti Francescane).