La festa dei Santi Innocenti, così vicina al mistero del Natale, mette in risalto, insieme al dono del martirio, la visione del mondo diviso in due parti: quello della luce e quello delle tenebre. Gesù è segno di contraddizione sin dalla sua infanzia, infatti non ci sono soltanto i Magi venuti ad adorarlo, ma c’è anche Erode che vuole ucciderlo.
Nel Bambino Gesù e nella strage degli innocenti sono condensate non soltanto le stragi che il popolo d’Israele ha subito in Egitto e nella deportazione a Babilonia, ma anche quelle di tutti i tempi. Ancora oggi in ogni angolo della terra si alza il«grido di Rachele che piange i suoi figli perché non sono più».
Proprio in questo giorno la liturgia ci fa cantare: «Ti acclama, Signore, la candida schiera dei martiri!». Fissiamo il nostro sguardo in Gesù, l’Innocente, che è venuto ad assumere e redimere in sé ogni dolore inerme rendendolo strumento di salvezza.