Lo stupore è il segno del nostro vero incontro con Gesù. èquello che sperimenta anche Natanaele. Egli è un “vero israelita, in cui non c’è falsità”, amante delle Sacre Scritture, che cammina secondo la Legge di Dio, dunque un fedele autentico, eppure di fronte a Gesù, all’imprevedibile “da Nàzaret può venire qualcosa di buono?”, si scopre un bambino pronto ad accogliere il paradosso dell’agire di Dio e a professare la novità dell’evento: “Tu sei il Figlio di Dio, Tu sei il Re d’Israele!”. Tutto questo, però, non basta, gli dice Gesù: “Vedrai cose ancora più grandi”. Gesù è la novità assoluta, con Lui non c’è termine alla meraviglia. “Vedrete il cielo aperto” oggi dice anche a noi. L’immagine del “Cielo aperto” cherinvia al sogno di Giacobbe(Gn 28,10-22), è la glorificazione di Gesù, innalzato sulla croce, la scala che unisce cielo e terra, il luogo dell’incontro tra Dio e l’umanità. Questa è la gioiosa esperienza riservata al vero discepolo che lo riconosce e lo segue. Il Natale è un annuncio di gioia, perché? Perché ci viene offerta ogni anno un’ulteriore possibilità di ripartire, di lasciare dietro di noi la via della menzogna e incamminarci verso l’incontro vero con Cristo, verso sentieri di giustizia e di pace che portano a Dio e ai fratelli.