Omelia per la Messa Crismale

28-04-2002

OMELIA NELLA MESSA DEL CRISMA 2002

 

'La Messa crismale è sempre una Messa concelebrata', stabilisce il Pontificale Romano. Questa prescrizione dona alla nostra Liturgia un carattere proprio, anzi unico. Essa, difatti, è come la manifestazione della comunione di tutti i presbiteri con il proprio vescovo. Questa Messa, perciò, assume anche il carattere di un colloquio e di una confidenza.

Desidero, allora, affidare anzitutto a voi, miei carissimi sacerdoti, alcune riflessioni che più mi stanno a cuore e che riguardano proprio noi, nel nostro ministero di pastori nel popolo santo di Dio e anche nel nostro più intimo mistero di persone, che alla voce di Dio hanno detto un Sì e che, quando l'hanno detto, l'hanno voluto come irrevocabile, come rivolto ad un Dio che prende in parola. Lo abbiamo detto tutti così, il nostro Adsum, Eccomi!

Oggi lo celebriamo insieme e, con particolare emozione, lo fanno i nostri fratelli che lo ripetono come un canto giubilare: venticinque anni or sono ricevettero l'ordinazione sacerdotale don Francesco Dinoi junior, don Tommaso Prisciano e don Teodoro Tripaldi. Anche D. Gaetano D'Andola, salesiano, ha celebrato il suo cinquantesimo d'ordinazione lo scorso 16 marzo. Ci uniamo sinceramente alla loro lode e alla loro gioia.

Permettetemi, ora, d'iniziare con un richiamo alla Visita Pastorale e alla Parrocchia.

 

1. Il Papa, quando ci ricevette il 26 gennaio scorso, per descrivere la Visita Pastorale ricorse ad alcune espressioni di Paolo VI: 'Una ricerca di anime bisognose di sapersi amate e guidate; una ricerca della Chiesa affinché davvero sia Chiesa'.

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