La colletta giubilare della Chiesa di Albano per un Centro di pastorale universitaria a Makeni

07/03/2025 – Sarà dedicata a sostenere la costruzione di un Centro per la pastorale universitaria a Makeni, in Sierra Leone, la colletta giubilare di domenica 23 marzo che impegnerà tutta la Chiesa di Albano. Il Centro dovrà essere realizzato presso l’Università Cattolica di Makeni (Unimak), di proprietà della diocesi africana, con il vescovo monsignor Bob John Hassan Koroma che ne è Cancelliere.
«C’è un’elemosina materiale – ha detto il vescovo Vincenzo Viva durante l’omelia nella Messa del Mercoledì delle Ceneri – che quest’anno ci impegnerà come Diocesi a sostenere la giovane Chiesa di Makeni, in Sierra Leone, nel suo sforzo di elevare le sorti di questo paese con l’importante e delicata opera dell’Università cattolica di Makeni. La prima università cattolica del paese che merita il nostro aiuto. In questo Anno Giubilare, l’elemosina diventa segno concreto di quella misericordia che celebriamo: non limitiamoci a qualche gesto occasionale, ma offriamo attenzione, tempo, vicinanza ai nostri fratelli, specialmente ai più lontani e bisognosi».
Nel dettaglio, si tratta di sostenere il progetto, presentato alla diocesi di Albano dal Vicecancelliere dell’ateneo, padre Joseph Alimamy Turay, per la costruzione di una struttura per la formazione del personale e degli studenti dell’Unimak, al servizio sia dell’università, ma anche della diocesi stessa e del paese nel suo complesso. «C’è un disperato bisogno nell’università – ha detto il vescovo Koroma – di ostelli, ristoranti, case per i direttori, così come di un centro di formazione che possa soddisfare le esigenze formative sia spirituali che accademiche dei nostri studenti e del personale. Nella diocesi, oltre al centro pastorale, c’è un bisogno urgente di un centro per la formazione permanente di sacerdoti e religiosi, e soprattutto per provvedere alla formazione superiore dei nostri laici. Questo centro di formazione aiuterebbe a preparare leader cristiani politicamente responsabili, coppie di sposi, leader liturgici laici, agenti pastorali che lavorano nella parrocchia e responsabili dello sviluppo». Il Centro di pastorale andrebbe ad affiancare una cappella universitaria, la cui costruzione è già stata sostenuta, e che potrebbe ospitare più di mille persone.