“… Noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito”.
In questo giorno di festadedicato al patriarca del monachesimo occidentale, il Vangelo di Matteo ci propone la riflessione suscitata dalla risposta di Gesù a chi gli domanda che fare per avere la vita eterna. Per un figlio del Regno i beni sono dono del Padre da condividere con i fratelli: prendendo il via dalle domande sul matrimonio, parlando poi della continenza e, in questo brano della sequela, Gesù propone a tutti di vivere com’era“da principio” tutte le relazioni: con l’altro, con se stessi e anche con i beni della creazione poiché tutto è dono.
Questo “consiglio evangelico” per tutti, diviene per i religiosi voto di povertà va inteso come segno profetico di ciò a cui tutti siamo chiamati a vivere. Il presente, allora, diviene il luogo per decidere il passaggio dall’egoismo all’amore: è lo spazio della liberazione della nostra libertà.
S. Benedetto ci ricorda che l’uomo perfetto, maturo e completo è chi concretamente vive tutto come dono ricevuto e ridonato.