“Il Figlio dell’uomo è signore del sabato”.
Gesù, dopo averci offerto, nelle righe precedenti, il dono della vera libertà mediante l’ingresso nella relazione con Lui – solo giogo che non opprime, ma dona vita in pienezza – ci esorta oggi a rimanere in questa relazioneavendo come legge suprema la carità. Il sabato ebraico, infatti, è proprio il tempo nel qualecessa ogni attività umana ed emerge, o ritrova il suo posto centrale e preminente, la relazione con Dio e la sua lode. In questo “riposo” l’uomo ritrova il suo volto di creatura immensamente amata e impara a riconoscere che la misericordia del Creatore, la Sua cura e sollecitudine, chiedono solo di essere accolte e restituite moltiplicate, attraverso uno sguardo altrettanto amorevole e misericordioso verso i nostri fratelli.
“Ma perché questo passaggio sia perfetto, è necessario che, sospesa l’attività intellettuale, ogni affetto del cuore sia integralmente trasformato e trasfigurato in Dio”(S. Bonaventura).