domenica – III del tempo ordinario
Poiché molti hanno cercato di raccontare con ordine gli avvenimenti che si sono compiuti in mezzo a noi, come ce li hanno trasmessi coloro che ne furono testimoni oculari fin da principio e divennero ministri della Parola, così anch’io ho deciso di fare ricerche accurate su ogni circostanza, fin dagli inizi, e di scriverne un resoconto ordinato per te, illustre Teofilo, in modo che tu possa renderti conto della solidità degli insegnamenti che hai ricevuto.
In quel tempo, Gesù ritornò in Galilea con la potenza dello Spirito e la sua fama si diffuse in tutta la regione. Insegnava nelle loro sinagoghe e gli rendevano lode. Venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaia; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto: «Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l’unzione e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; a rimettere in libertà gli oppressi e proclamare l’anno di grazia del Signore». Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all’inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato» (Lc 1, 1-4, 14-21).
Luca, dopo un breve prologo redazionale, inizia il suo vangelo narrando l’annuncio della nascita di Giovanni Battista e di Gesù fatto dall’angelo Gabriele rispettivamente a Zaccaria e a Maria. In tal modo, i due sono associati fin dalla loro concezione miracolosa, anche se traspare già la dimensione straordinaria di Gesù rispetto a quella di Giovanni. Il tutto è organizzato secondo lo schema in tre parti già tradizionale nell’Antico Testamento: annuncio della nascita, assegnazione del nome, specificazione del destino del bambino. Sempre in linea con l’Antico Testamento, il seno sterile e la vecchiaia sono le condizioni di impotenza umana nelle quali opera la potenza divina. La preghiera di Zaccaria, nonostante quello che si legge nel seguito del versetto, non era la richiesta di avere un figlio: non si spiegherebbe la sua incredulità. La preghiera che il sacerdote rivolgeva a Dio a nome del popolo riguardava probabilmente la salvezza messianica: è questa la preghiera di Zaccaria che è stata esaudita, quando l’angelo gli annuncia un figlio. La concezione prodigiosa e l’assegnazione del nome da parte dell’angelo [era un diritto del padre] stanno a indicare che quel bambino è un dono di Dio in senso speciale, un figlio della grazia come i grandi personaggi dell’AT nati anch’essi da genitori sterili. Il nome stesso di Giovanni, “Dio è misericordioso”, allude all’imminenza dell’era messianica di redenzione. Che si tratti di un personaggio dono di Dio lo conferma l’eccezionale ritratto tracciato dall’angelo che lo presenta come l’immediato precursore e battistrada di Dio che viene a giudicare. Così, fin dall’inizio l’evangelista vuole rendere il lettore consapevole del fatto che gli avvenimenti narrati circa l’infanzia di Gesù e del suo precursore sono i dati essenziali di uno speciale intervento prodigioso di Dio nel corso della storia umana. In fondo, ogni cristiano è un “precursore” di Gesù in quanto indirizza gli altri avverso di lui: per me è così?
P style=“text-align: right;”A cura di Don Gian Franco Poli