19 dicembre 2024

Giovedì della terza settimana di Avvento

Lc 1, 5-25
Luca, dopo un breve prologo redazionale, inizia il suo vangelo narrando l’annuncio della nascita di Giovanni Battista e di Gesù fatto dall’angelo Gabriele rispettivamente a Zaccaria e a Maria. In tal modo, i due sono associati fin dalla loro concezione miracolosa, anche se traspare già la dimensione straordinaria di Gesù rispetto a quella di Giovanni. Il tutto è organizzato secondo lo schema in tre parti già tradizionale nell’Antico Testamento: annuncio della nascita, assegnazione del nome, specificazione del destino del bambino. Sempre in linea con l’Antico Testamento, il seno sterile e la vecchiaia sono le condizioni di impotenza umana nelle quali opera la potenza divina. La preghiera di Zaccaria, nonostante quello che si legge nel seguito del versetto, non era la richiesta di avere un figlio: non si spiegherebbe la sua incredulità. La preghiera che il sacerdote rivolgeva a Dio a nome del popolo riguardava probabilmente la salvezza messianica: è questa la preghiera di Zaccaria che è stata esaudita, quando l’angelo gli annuncia un figlio. La concezione prodigiosa e l’assegnazione del nome da parte dell’angelo [era un diritto del padre] stanno a indicare che quel bambino è un dono di Dio in senso speciale, un figlio della grazia come i grandi personaggi dell’AT nati anch’essi da genitori sterili. Il nome stesso di Giovanni, “Dio è misericordioso”, allude all’imminenza dell’era messianica di redenzione. Che si tratti di un personaggio dono di Dio lo conferma l’eccezionale ritratto tracciato dall’angelo che lo presenta come l’immediato precursore e battistrada di Dio che viene a giudicare. Così, fin dall’inizio l’evangelista vuole rendere il lettore consapevole del fatto che gli avvenimenti narrati circa l’infanzia di Gesù e del suo precursore sono i dati essenziali di uno speciale intervento prodigioso di Dio nel corso della storia umana. In fondo, ogni cristiano è un “precursore” di Gesù in quanto indirizza gli altri avverso di lui: per me è così?

P style=“text-align: right;”A cura di Don Gian Franco Poli