“…sarà chiesto conto del sangue… guai a voi”. In questi pochi versetti per ben due volte Gesù ripete “guai a voi” ossia:“Ahimè”!
Sì, è vero saremmo meritevoli di condanna come i nostri padri e nessun sacrificio, nessuna offerta potrebbe mai colmare il nostro peccato. È qui che si manifesta la giustizia di Dio, nel suo grande amore per noi non indugia a mandare Gesù, dice san Paolo: “In lui, mediante il suo sangue, abbiamo la redenzione, il perdono delle colpe, secondo la ricchezza della sua grazia”. In Gesù si manifesta la misericordia del Padre, in Lui, grazie a Lui e per Lui giunge a noi, meritevoli d’ira, la grazia del perdono.
Ecco la giustizia di Dio, che mediante il suo amore ci rende giusti, Lui sa di che siamo plasmati, sa che da soli non avremmo mai potuto colmare la distanza che ci separava da Lui a causa del nostro peccato. Per questo è disceso e divenuto uno di noi, non considerando un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio, ci ha resi in Lui dei. Sì, siamo figli nel Figlio! È questa la realtà più grande che ci fa liberi, che ci fa capaci di felicità, capaci di vita eterna. La Via è tracciata, a noi percorrerla; la porta è aperta, a noi entrare.