Celebrata la XXIII Giornata del dialogo islamo-cristiano

28/10/2024 – Domenica 27 ottobre è stata celebrata la Giornata del dialogo islamo-cristiano, giunta alla XXIII edizione, quale occasione di incontro e confronto, tra credenti delle due religioni, su temi di grande respiro e temi di attualità.
Quest’anno, la Giornata è stata lo spunto per un incontro tra l’ambasciatore della Repubblica islamica dell’Iran presso la Santa Sede, l’Ayatollah Mohammad Hossein Mokhtari, e il direttore dell’ufficio diocesano per l’Ecumenismo e il dialogo interreligioso della diocesi di Albano, Massimo De Magistris, che si è svolto presso la stessa ambasciata, a Roma. «L’Ayatollah – spiega Massimo De Magistris – ha alle sue spalle una prestigiosa carriera accademica e una formazione religiosa e umanistica di grande respiro. Abbiamo voluto approfondire con lui alcuni temi relativi alla celebrazione della Giornata nello specifico e alcuni spunti inerenti il valore del dialogo interreligioso tra musulmani e cristiani, specialmente in questo tempo di conflitti e di desolazione in diverse parti del mondo. L’Ayatollah ci ha confermato anzitutto lo splendido rapporto diplomatico che ad oggi intercorre tra la Repubblica islamica dell’Iran e la Santa Sede, sottolineando il grande rispetto che nutre nei confronti di papa Francesco e del suo magistero».
La conversazione si è concentrata, poi, sul tema del dialogo interreligioso e le possibili piste di incontro da valorizzare per promuovere maggiormente la fraternità tra Islam e Cristianesimo: «L’ambasciatore – aggiunge il direttore dell’ufficio diocesano – ha sottolineato come tra i popoli e le religioni non esiste inimicizia. Quella esiste tra i governi e tra coloro che strumentalizzano i testi religiosi per i propri fini. La conversazione con l’Ayatollah ha poi esplorato la profondità spirituale dell’Islam sciita, ricchezza spesso poco conosciuta, ma che trova molteplici punti di intersezione con la spiritualità cristiana. La preghiera personale, il distacco dall’ego, il ritorno al cuore, lo sradicamento delle passioni e il ricordo incessante di Dio, sono punti che ritroviamo anche in numerosi insegnamenti della tradizione cristiana».
L’incontro si è concluso con uno scambio di doni – tra cui l’ultimo libro dello stesso Mohammad Hossein Mokhtari, “Studio comparativo dell’invocazione nell’Islam e nel Cristianesimo”, che affronta la pratica dell’invocazione del Nome di Dio nelle due tradizioni religiose – e l’invito all’ambasciatore a venire nella diocesi di Albano per incontrare il vescovo Vincenzo Viva e la comunità ecclesiale, inaugurando così una collaborazione fraterna: «Nella convinzione – conclude De Magistris – che, come ha scritto san Paolo VI nella Nostra aetate, “i vari popoli costituiscono una sola comunità. Essi hanno una sola origine, poiché Dio ha fatto abitare l’intero genere umano su tutta la faccia della terra e hanno anche un solo fine ultimo, Dio”. L’Ayatollah ha invitato a sua volta il vescovo e il nostro ufficio in Iran, presso le Università religiose per parlare di Cristianesimo e di dialogo interreligioso, ospiti della comunità sciita locale».