06/10/2024 – Sabato 12 ottobre, con un convegno dal titolo “40 anni di sguardi”, il Centro aiuto alla vita (Cav) di Anzio e Nettuno celebrerà i quarant’anni di attività. L’appuntamento è a partire dalle 16 nella sala Fides della parrocchia dei Santi Pio e Antonio, ad Anzio e, al termine della conferenza, che intende raccontare la bellezza di questi anni, con le storie delle volontarie e delle mamme che hanno frequentato il centro sin dalla sua costituzione, ci sarà un momento di festa.
In quaranta anni di vita, il Cav di Anzio e Nettuno ha operato a favore della vita nascente, fornendo ascolto e accoglienza alle donne che vivono con timore una gravidanza inaspettata e difficile. Nel tempo sono nati più di 900 bambini: alcuni oggi sono uomini e donne che testimoniano con la loro presenza e con la loro vita la bellezza di questo volontariato.
Dopo un momento di accoglienza e i saluti della presidente del Cav di Anzio e Nettuno, Teresa Darino, prenderanno la parola il parroco di Anzio, padre Paolo Cirina, e il vescovo di Albano Vincenzo Viva, cui seguiranno l’intervento di Carmela Maio sul tema “40 anni di storia” e le testimonianze di mamme e volontarie per la vita, a cura di Teresa Darino e Camilla Galuppi, moderate da Dominique Monteiro Barbosa. Parteciperanno ai lavori del convegno anche Daniela Notarfonso, responsabile del Centro famiglia e vita di Aprilia, il consultorio della diocesi di Albano, con un intervento sul tema “Non siamo soli” e Marina Casini, presidente del Movimento per la vita, e Maria Luisa Di Ubaldo, presidente di Federvita Lazio che proporranno una riflessione sul tema “Siamo parte di una rete più grande”.
«Sarà bello poter raccontare del nostro volontariato – spiega Teresa Darino – soprattutto in un momento storico come quello che stiamo vivendo, dove si sente sempre di più la necessità di essere accanto alle donne e a sostegno della vita nascente. Saranno presenti anche alcune delle mamme che negli anni hanno frequentato il Cav: è grazie al loro coraggio che abbiamo motivo di festeggiare, nella memoria delle nostre volontarie ci sono tutte le storie perché nel tempo si sono mantenute relazioni belle e profonde».