25/09/2024 – Giovedì 26 settembre, a partire dalle 16 nell’aula consiliare in municipio in piazza Roma, la città di Aprilia ricorderà la storica visita di papa San Paolo VI del 1964, attraverso la presentazione del libro “Fede e lavoro. Paolo VI ad Aprilia e Pomezia” (edizioni MiterThev), a cura della diocesi di Albano, con il commento del cardinale Marcello Semeraro, prefetto del Dicastero delle Cause dei Santi, alla presenza dello stesso Semeraro, del vescovo di Albano, Vincenzo Viva e del parroco di San Michele arcangelo, don Franco Marando. Dopo la presentazione, ci sarà la celebrazione della Messa, alle 18,30 nella chiesa di San Michele arcangelo, presieduta dal cardinale Semeraro che, nell’occasione, utilizzerà il calice usato da san Paolo VI nella sua visita in città. Sul sagrato della stessa chiesa, poi, sarà allestita una mostra fotografica relativa all’evento.
Il libro che sarà presentato raccoglie le due omelie che Paolo VI, canonizzato il 14 ottobre 2018 da papa Francesco, ha tenuto durante le visite ad Aprilia – appunto – il 23 agosto 1964 e a Pomezia, il 25 agosto dell’anno successivo. In entrambe le circostanze, il Pontefice fu accolto dal cardinale Giuseppe Pizzardo, dal vescovo suffraganeo di Albano, Raffaele Macario e dai parroci don Fernando Della Libera (ad Aprilia) e padre Davide Agostini (a Pomezia). «C’è un messaggio – ha commentato il cardinale Marcello Semeraro – che il Papa intende dare alle due popolazioni, che è possibile sintetizzare nella domanda: come essere cristiani in una società, in un mondo che cambia? Il 29 giugno 2001 la Conferenza Episcopale Italiana pubblicò per il primo decennio del 2000 degli orientamenti pastorali dal titolo Comunicare il Vangelo in un mondo che cambia. Nel maggio 2004, poi, la stessa Conferenza pubblicò la nota pastorale Il volto missionario delle Parrocchie in un mondo che cambia. Può essere il titolo da assegnare alle due omelie. Paolo VI ne aveva forte la percezione e non mancò di comunicarla in due situazioni che avevano di proprio non solo il cambiamento, ma la rapidità delle mutazioni sociali».
Sull’attualità delle parole di papa Montini si è soffermato, nella prefazione del libro, anche il vescovo Vincenzo Viva: «Le due omelie, a distanza di circa 60 anni – scrive Viva – ci sorprendono non solo per il profondo affetto dimostrato da Paolo VI per queste città, ma anche per la straordinaria attualità del magistero di questo Pontefice. Le parole di Paolo VI risuonano con particolare forza oggi, in un contesto che, pur profondamente mutato, continua a presentare sfide complesse per la vita civile e il compito dell’amministrazione pubblica. Le amministrazioni comunali si trovano a dover affrontare problematiche sempre più articolate e difficili, dalla complessa gestione dell’apparato pubblico con la cronica scarsità delle risorse economiche alla necessità di sostenere famiglie e soggetti in difficoltà, fino alla programmazione di un reale sviluppo delle città». Un messaggio di coraggio e vicinanza attuale anche nel contesto territoriale della diocesi di Albano: «L’attualità del nostro territorio diocesano – aggiunge il vescovo Viva – dimostra poi che non è facile, purtroppo, resistere alle infiltrazioni criminali che approfittano delle debolezze di chi amministra e di un’indifferenza troppo diffusa. La criminalità ha imparato a muoversi con destrezza nelle maglie delle campagne elettorali, della gestione dei servizi e degli appalti pubblici. In questo scenario, l’appello di Paolo VI a costruire la “città dei cittadini”, la “città dei cuori” acquista un significato ancora più profondo».