Essere cristiani non significa essere esenti da tribolazioni e dolori, ma avere dei doni in più, come quello della fede, della preghiera e della comunità, per meglio affrontare e superare le difficoltà della vita.
È essere pronti a passare dalla morte alla vita attraverso la morte; andare contro corrente.
“Chi vuole salvare la propria vita la perderà, ma chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà”. Seguire Gesù è essere disposti a donarsi, ad affidarsi: rispondendo all’amore con amore, come ha fatto Lui. Non è nel “conservarmi”, nel custodirmi, che posso vivere la vita in pienezza. “Siamo” per dono e il nostro fine è “essere dono”!
Possiamo lasciarci illuminare da Santa Chiara che in una sua lettera scrive: “Non ti abbaglino gli splendori del mondo, che passa come ombra. Il tempo della fatica quaggiù è breve, ma la ricompensa è eterna. Dopo molte e varie tribolazioni, è Lui che ci introdurrà nella sua gloria. Ama con tutto il cuore Dio, e Gesù, suo Figlio, crocifisso per i peccatori. Non temere, o figlia: Egli sarà il tuo aiuto, il tuo inesauribile conforto e la nostra eterna ricompensa”.