XI domenica del tempo ordinario
Mc 4, 26-34
C’è un piccolo seme, che può essere scambiato per quello di un ortaggio, che una volta seminato, in poco tempo cresce ben più di un ortaggio, diventa un arbusto-albero in grado di ospitare il nido degli uccelli. Gesù semina un piccolo seme e questo cresce a dismisura, al di là di ogni umana aspettativa. Il tempo presente è tempo di semina e la crescita del seme è assicurata dal Signore. Come insegna sant’Ignazio di Loyola, a ogni cristiano è chiesto di agire come se tutto dipendesse da lui, sapendo però che tutto in realtà dipende da Dio. È questa la consapevolezza che ci sostiene nelle fatiche di ogni giorno. Se la parabola del seme pone l’attenzione sul dinamismo della semina e sui meccanismi della crescita che sfuggono al nostro controllo, quella del granello di senape ci fa partecipi della meraviglia delle dimensioni di questa crescita. Questo atteggiamento di meraviglia deve essere stato certamente quello della prima comunità cristiana che in soli trenta, quarant’anni ha raggiunto i confini dell’Impero romano. Quello che Gesù avvertiva come speranza, i discepoli lo verificano come presente e si proiettano verso un futuro apparentemente di crescita inarrestabile.
don Paolo Ciccotti, Sulla Tua Parola – Il messalino, giugno 2024.