X domenica del tempo ordinario
«Tutto sarà perdonato ai figli degli uomini, i peccati e anche tutte le bestemmie che diranno; ma chi avrà bestemmiato contro lo Spirito Santo non sarà perdonato in eterno: è reo di colpa eterna». È questa una delle espressioni evangeliche sulla quale ci capita di ritornare per capirne bene il significato. Cosa è mai questa bestemmia contro lo Spirito Santo? Non è una parolaccia, ma un modo di vivere. Come ci ricorda il Catechismo, «la misericordia di Dio non conosce limiti, ma chi deliberatamente rifiuta di accoglierla attraverso il pentimento, respinge il perdono dei propri peccati e la salvezza offerta dallo Spirito Santo. Un tale indurimento può portare alla impenitenza finale e alla rovina eterna» (CCC 1864). L’uomo senza lo Spirito non può vivere. Nella Bibbia alla base della parola Spirito c’è l’immagine del respiro, dell’alito: chi ha lo Spirito di Dio, vive. Gesù vuole darcelo perché lui possiede la pienezza dello Spirito: è chiaro allora perché la bestemmia contro lo Spirito non può essere perdonata; significherebbe il rifiuto di Gesù come portatore dello Spirito. Chi respinge Gesù fino alla fine respinge lo Spirito e questo non può essere perdonato perché non ce ne è un altro.
Don Paolo Ciccotti. Sulla Tua Parola – Il messalino, Giugno 2024