martedì della II settimana di Pasqua
Gv 3, 7-15
Possiamo rinascere «da quel poco che siamo», dalla «nostra esistenza peccatrice» solamente con «l’aiuto della stessa forza che ha fatto risorgere il Signore: con la forza di Dio» e per questo «il Signore ci ha inviato lo Spirito Santo». Da soli non ce la possiamo fare. Lo ricorda Papa Francesco nell’omelia della messa celebrata a Casa Santa Marta la mattina di martedì 30 aprile, tutta incentrata sulla risposta di Gesù a Nicodemo — proposta dal Vangelo di oggi (Gv 3, 7-15) — che domandava come questo potesse accadere. Una domanda che anche noi facciamo. Gesù parla di «rinascere dall’alto» e il Papa traccia questo legame fra la Pasqua e il messaggio di rinascere. Il messaggio della risurrezione del Signore è «questo dono dello Spirito Santo», ricorda, e, infatti, nella prima apparizione di Gesù agli apostoli, la stessa domenica della Risurrezione, dice loro: «Ricevete lo Spirito Santo». «Questa è la forza! Noi non possiamo nulla senza lo Spirito», spiega il Papa ricordando che la vita cristiana non è soltanto comportarsi bene, fare questo, non fare quell’altro. «Noi possiamo fare questo», possiamo anche scrivere la nostra vita con «calligrafia inglese», ma la vita cristiana rinasce dallo Spirito e quindi bisogna fargli posto: «È lo Spirito che ci fa risorgere dai nostri limiti, dalle nostre morti, perché noi abbiamo tante, tante necrosi nella nostra vita, nell’anima. Il messaggio della risurrezione è questo di Gesù a Nicodemo: bisogna rinascere. Ma come mai lascia posto allo Spirito? Una vita cristiana, che si dice cristiana, che non lascia posto allo Spirito e non si lascia portare avanti dallo Spirito è una vita pagana, travestita da cristiana. Lo Spirito è il protagonista della vita cristiana, lo Spirito — lo Spirito Santo — che è con noi, ci accompagna, ci trasforma, vince con noi. Nessuno è mai salito al cielo, se non Colui che è disceso dal cielo, cioè Gesù. Lui è disceso dal cielo. E Lui, nel momento della risurrezione, ci dice: “Ricevete lo Spirito Santo”, sarà il compagno di vita, di vita cristiana».
Non può, dunque, esserci una vita cristiana senza lo Spirito Santo, che è «il compagno di ogni giorno», dono del Padre, dono di Gesù. Chiediamo al Signore che ci dia questa consapevolezza che non si può essere cristiani senza camminare con lo Spirito Santo, senza agire con lo Spirito Santo, senza lasciare che lo Spirito Santo sia il protagonista della nostra vita. Bisogna, quindi domandarsi quale sia il suo posto nella nostra vita, «perché — ribadisce — tu non puoi camminare in una vita cristiana senza lo Spirito Santo». Bisogna chiedere al Signore la grazia di capire questo messaggio: «il nostro compagno di cammino è lo Spirito Santo».
(Francesco, Omelia Santa Marta, 30 aprile 2019)