04/03/2024 – Sul tema “Vita consacrata e Chiesa locale in tempo di sinodalità” si terrà sabato 9 marzo il primo “Convegno diocesano e festa della vita consacrata” nella Chiesa di Albano, promosso dal vescovo Vincenzo Viva e dalla Consulta diocesana per la vita consacrata, presso l’istituto dei padri Somaschi di Ariccia.
«La sinodalità – dice don Gian Franco Poli, vicario episcopale per la Vita consacrata e l’Ordo virginum – è un cammino di relazioni tra i vari soggetti ecclesiali per discernere e tramettere la fede; un cammino fatto di ascolto fraterno reciproco e dialogo intergenerazionale con l’unico intento di elaborare orientamenti pastorali convergenti». Ecco, allora, sorgere alcune domande che faranno da sottofondo ai lavori del convegno. «Guardando all’oggi – aggiunge don Poli – quanta sinodalità si respira nella nostra Chiesa di Albano e ancor più tra le consacrate e i consacrati, i membri dell’Ordo Virginum? Il Convegno intende rispondere a questo interrogativo, sia per superare la tentazione di sempre di percorrere cammini propri, direi quasi autoreferenziali; sia per riaffermare che il carisma dei numerosi carismi di fondazione sono sorti all’interno di una comunità parrocchiale e di una diocesi».
L’appuntamento inizierà alle 9 e sarà introdotto dal vescovo Viva, che lascerà poi la parola alle relatrici del convegno, che saranno suor Micaela Monetti, presidente Usmi (con un intervento sul tema “La vita consacrata femminile: un carisma a servizio della comunione e missione nella Chiesa locale tra creatività ed artigianalità”) e Viviana Paliotta del Gruppo di collegamento Ov di Roma, medico specialista (che affronterà il tema “Ordo virginum: vocazione antica e sempre nuova. Sfida e opportunità per la donna di oggi nella Chiesa locale”).
«Papa Francesco in Evangelii gaudium – prosegue il vicario episcopale per la vita consacrata – dice, con la chiarezza che lo contraddistingue, che “un chiaro segno dell’autenticità di un carisma è la sua ecclesialità, la sua capacità di integrarsi armonicamente nella vita del popolo santo di Dio per il bene di tutti”. Oltre ad affrontare questo aspetto, il convegno risponde anche all’invito di “uscire”. Da cosa? Esattamente dai propri conventi, dalle preoccupazioni per la gestione delle opere, per l’aumento dell’età delle religiose e religiosi, dalle problematiche di ogni famiglia religiosa, allo scopo di contribuire alla vitalità della Chiesa di Albano e in particolare, della vita consacrata». Nel pomeriggio, invece, sarà il momento della festa, per promuovere la conoscenza e la stima tra comunità presenti in diocesi: «Una presenza composita – conclude don Poli – che arricchisce la presenza della Chiesa di Albano in tanti ambiti, dalla preghiera contemplativa, al servizio educativo, dall’assistenza ai malati al soccorso dei poveri e bisognosi».