13 ottobre 2023

lunedì della XXXII settimana del tempo ordinario

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:«È inevitabile che vengano scandali, ma guai a colui a causa del quale vengono. È meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare, piuttosto che scandalizzare uno di questi piccoli. State attenti a voi stessi!Se il tuo fratello commetterà una colpa, rimproveralo; ma se si pentirà, perdonagli. E se commetterà una colpa sette volte al giorno contro di te e sette volte ritornerà a te dicendo: “Sono pentito”, tu gli perdonerai».Gli apostoli dissero al Signore: «Accresci in noi la fede!». Il Signore rispose: «Se aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo gelso: “Sradicati e vai a piantarti nel mare”, ed esso vi obbedirebbe» (Lc 17, 1-6).

Tre frasi su tre temi diversi (lo scandalo, il perdono, la fede) che Luca mette insieme ad istruzione e ammonimento della comunità cristiana. Severo è il monito rivolto a quanti non rispettano i fratelli deboli nella fede: guai a chi, invece di aiutarli ad accogliere il messaggio evangelico, li allontana. La severità del castigo adombra le tenebre eterne. Generoso e a grande respiro è l’appello al perdono senza limiti: la comunità cristiana è costituita da fratelli e la sua prima condizione è la coesione e l’unità a cui contribuisce grandemente il perdono reciproco dei suoi membri. È ovvio il significato di “sette volte”: il numero sette presso gli ebrei ha valore simbolico ed indica la totalità, quindi “sette volte” vuol dire sempre. Come risposta alla domanda dei discepoli di aumentare la loro fiducia in lui, Gesù risponde che anche una fede piccola opera miracoli. L’esempio del gelso (Matteo parla di una montagna spostata) dice che chi ha fiducia in Dio raggiungerà mete sovrumane, e cioè la vita nuova portata dal Cristo. Scandalo, perdono e fede sono tre punti su cui mi devo esaminare con la massima attenzione.

A cura di Don Gian Franco Poli