8 settembre 2023

Natività della Beata Vergine Maria

Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto.
Mentre però stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati». Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio: a lui sarà dato il nome di Emmanuele», che significa Dio con noi (Mt 1, 18-23).

La festa della Natività della B.V. Maria nasce in Oriente nel V secolo, probabilmente a Gerusalemme dove si era mantenuta viva la tradizione della casa natale di Maria. I nomi dei suoi genitori, Anna e Gioacchino (vedi 26 luglio), compaiono nel Protovangelo di Tommaso, un apocrifo del terzo secolo. Oggi la liturgia ci invita a meditare sulla maternità divina di Maria, perché se lei è “nata” è perché doveva diventare Madre di Dio. Questo che è il massimo privilegio di Maria, ci invita a riflettere su due eccessi in cui la devozione del popolo cristiano può cadere: avere con lei un rapporto fatto unicamente di “sentimentalismo” [è madre…], oppure insistere sulla sua “grandezza” tanto da allontanarla, quasi separarla dalla nostra umanità e renderla così inimitabile [… di Dio]. A questi due eccessi ha cercato di rimediare il Concilio, dichiarando che Maria è stata, sì redenta “in vista dei meriti del figlio suo”, “insieme però è congiunta alla stirpe di Adamo con tutti gli uomini bisognosi di salvezza”. Non è quindi come se ella non avesse avuto bisogno di redenzione: anche lei si colloca – pur “in modo del tutto singolare” -, sul livello di quella solidarietà redentrice che vale per tutti i redenti. La sua vita interiore fu sempre vita di fede con la sua oscurità: anche Maria “avanzò nella peregrinazione della fede”. Tutto questo la rende molto vicina a noi. E quindi – ed è la cosa più importante – “imitabile”! La vera devozione alla Madre di Dio, è l’impegno a imitarne le virtù, innanzitutto la fede, la fiducia totale in Dio, l’abbandono, l’accettazione della sua volontà anche quando accettarla è tremendamente difficile, il nascondimento, l’umiltà…

A cura di Don Gian Franco Poli