venerdì fra l’ottava di Pasqua
Gv 21,1-14
«Figlioli, non avete nulla da mangiare?». Gli risposero: «No». Allora egli disse loro: «Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete». La gettarono e non riuscivano più a tirarla su per la grande quantità di pesci. Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: «È il Signore!».
È proprio mentre vivono la delusione di ritrovarsi a mani vuote – malgrado lo sforzo non hanno pescato nulla e non hanno nulla da mangiare – che i discepoli incontrano ancora una volta il risorto. Non lo riconoscono subito, ma solo dopo aver fatto attenzione alle parole e ai gesti che compie. Li invita a gettare nuovamente la rete e ridesta in loro la speranza, suggerendo la possibilità di un nuovo inizio, senza restare attaccati al passato. La sovrabbondanza della pesca permette al discepolo amato di riconoscere Gesù: la firma del Signore è proprio questa: non conoscere limiti e calcoli nel suo dono di amore. E alla fine prepara da mangiare per i suoi, un’espressione concreta del suo modo di prendersi cura di quanti ama. (G. Riggio)
A cura di Gloria Conti, Ov