“Gesù amò i suoi sino alla fine…”. Per spiegare questo amore l’evangelista Giovanni ci presenta Gesù mentre lava i piedi ai suoi discepoli. Che l’uomo si inginocchi davanti a Dio è comprensibile, non lo è, invece, che Dio si inginocchi davanti all’uomo. L’amore di Dio è veramente un amore senza confini, che non fa calcoli, un amore umile.Nel Suo umiliarsi però, Giovanni non toglie nulla alla maestà di Dio, alla sua regalità. L’umiltà di Dio è un’umiltà regale, noi invece, quando ci abbassiamo di fronte a un fratello ci sentiamo umiliati, feriti nel nostro orgoglio. Gesù ci insegna che il servizio agli altri ci rende grandi, icona di Dio che si china continuamente sulla sua creatura per sollevarla a sé e poterla incontrare. Dio si è umiliato nella sua passione come nell’Incarnazione e nella Creazione, si è umiliato per crearci e per ricrearci e continua a umiliarsi per raggiungerci, con il suo Spirito, fin nel profondo della nostra miseria. Solo un tale amore è capace di trasmettere l’amore di cui oggi l’uomo ha bisogno per ritrovare se stesso, per continuare a sperare e ritornare a Dio.