25/03/2023 – È stata celebrata dal vescovo Vincenzo Viva, sabato 25 marzo, nella solennità dell’Annunciazione del Signore, la Messa con l’ordinazione diaconale di Donato Pio Dota, seminarista della diocesi, alle 11 nella Chiesa parrocchiale del Sacro Cuore, a Ciampino.
«In questa solennità dell’annunciazione del Signore, in cui celebriamo l’inizio della storia umana del Figlio di Dio – ha detto monsignor Viva al neo diacono durante la sua omelia – tu diventi diacono, cioè servo di Dio, ministro della sua Parola, con la proclamazione del Vangelo e il servizio della predicazione; ministro dell’altare per guidare la preghiera del popolo di Dio, amministrare il battesimo, benedire il matrimonio, portare l’Eucaristia agli ammalati e all’occorrenza presiedere anche il rito dell’Esequie; ministro della carità, per servire i poveri a nome del vescovo e della Chiesa, seguendo l’esempio di Gesù che non è venuto per essere servito, ma per servire, specialmente amando e cercando gli ultimi».
Il vescovo ha poi sottolineato l’importanza di una scelta di vita a servizio della comunità: «Viviamo in un tempo – ha aggiunto Viva – in cui molte persone, anche giovani, hanno riscoperto il gusto di servire gli ultimi e di fare volontariato in tanti ambiti, ma in cui sembrano più difficili le scelte di vita, definitive e irrevocabili. Dove il servizio non è solo un aspetto della vita, accanto a tanti altri, un ritaglio, più o meno grande, di tempo e di interesse per fare qualcosa per gli altri, ma espressione di una vera scelta di vita, di un dono totale di sé, senza riserve e senza calcoli. È questa l’essenza del ministero ordinato nella Chiesa: fare dono di se stesso, di tutto se stesso, assumere la condizione del servizio, configurarsi a Cristo-sposo per il servizio al popolo di Dio, assumendo lo stile di Gesù, i suoi pensieri e i suoi gesti».
Quindi, il vescovo di Albano ha donato al neo diacono alcuni spunti di riflessione, per vivere pienamente il suo ministero, a partire dalla pagina del Vangelo dell’Annunciazione proclamata poco prima: «Apriti alla gioia – ha proseguito Viva – perché sei amato gratuitamente e stabilmente da Dio. Prima di chiamarti a una missione, Dio ti invita a gioire. Come tutti i cammini vocazionali, anche il tuo è segnato da qualche dubbio, qualche amarezza, esperienze mortificanti, percezione del limite tuo e degli altri. Come per Maria, anche per te, Dio si è fatto presente in un luogo normale, la tua famiglia, la tua casa, la tua vita quotidiana. Il Signore ti ha toccato il cuore, si è chinato su di te, ti ha chiamato. Una seconda parola che oggi ti vogliamo affidare è quella che “il Signore è con te”. Dio è presenza, vicinanza e sostegno in ogni tempo. Il suo nome è fedeltà e misericordia. Il Signore non dice mai “Vieni, ti affido un compito” senza aggiungere “io sono con te”. Infine, ripeti spesso quell’“Eccomi” che hai detto poco fa, con emozione ed entusiasmo. Eccomi vuol dire disponibilità, totalità, immediatezza: “eccomi subito, eccomi tutto, senza condizioni, senza conteggi, senza resistenze; eccomi adesso e per tutta la mia vita”».